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  • Immagine del redattoredaniele ursini

Aggiornamento: 11 set 2020

Per la prima volta agli occhi del pubblico una raccolta di immagini in bianco e nero dal forte sapore di mare, di spensieratezza, di calura estiva, di arsura, di tranquillita'.

Nessuna presenza umana in questa serie di fotografie ma di soli oggetti dell'uomo e per l'uomo, quasi un tentativo di marcare il territorio con un linguaggio forte ma non invadente, comunicativo ma gentile, rispettoso di un habitat del quale l'uomo si serve per il proprio benessere.

"Nasco e vivo a Sondrio, sono un instancabile viaggiatore e amante della fotografia del particolare, del momento fuggente e dell inosservato.

Vivo tra le montagne a due passi dalla Svizzera, tra mucche lilla, marmotte e Stelle Alpine e il mio personale punto di vista sulle immense distese di acqua salata è tutto da scoprire."

Le immagini della collezione sono stampate su carta fotografica ad alta risoluzione da 260 gr. e inserite su cartoncino nero.

La produzione è in serie limitata in sole 50 copie e in formato 40x26 e 30x30.

Esposizione e vendita si terranno a partire da oggi presso" Le Amadriadi, design da asporto" a Camogli (GE) in via Garibaldi 16 (lungomare) oppure online a partire da venerdì 11.

Info:








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  • Immagine del redattoredaniele ursini

vodka, "cool drink"


E' singolare come la vodka, prodotto antichissimo che già nel 1520 a Danzica contava oltre 60 distillerie, sia oggi considerata come uno dei prodotti più moderni nel mondo del beverage.

A differenza infatti della sua "cugina" e nostrana grappa, nata secoli e secoli prima e ormai presente solo in qualche polveroso scaffale di bar di paese, ha saputo evolversi, modernizzarsi e diventare uno degli ingredienti più importanti nei più conosciuti drink moderni quali Bloody Mary, Black Irish, Cosmopolitan, Black Russian, Moscow Mule.


Ma non solo, la vodka è oggi presente anche in cucina in piatti ormai famosi come le "penne all'infuriata" inventate da quel genio di Ugo Tognazzi, le penne alla vodka e alla moscovita (con salmone affumicato, caviale, panna e vodka).


Grazie a questa sua modernità e al forte appeal che ormai esercita sui consumatori la vodka esercita un forte richiamo verso chi si occupa di creatività.


La mia versione è un esercizio stilistico dove ho voluto trasmettere rigore attraverso il non-colore, modernità con la fusione di claim e brand insieme, ordine e immediatezza con geometrie e allineamenti ricercati, purezza ed eleganza con trasparenze e opacità insieme.


Il claim comparativo (in questo caso anche brand) ha lo scopo di trasmettere il maggior valore percepito (drink different....vodka).


Un prodotto quindi buono da bere e bello da possedere.



Progetto grafico e copy: Daniele Ursini

Nessuna parte di questo post può essere riprodotta senza l'autorizzazione dell'autore.

Tutti i diritti sono riservati.



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  • Immagine del redattoredaniele ursini

Camparisoda, il futuro non è più quello di una volta..


Dove nasce il mito

Camparisoda nasce nel 1932: è il primo pre-mix "pronto all'uso" nella storia dei prodotti a bassa gradazione alcolica.

La sua bottiglietta conica, in stile futurista è stata disegnata dall'artista Fortunato Depero.


Il primo legame di Camparisoda con l'arte e la creatività risale al 1932, quando Davide Campari chiese a Fortunato Depero di ideare la bottiglia per il primo aperitivo monodose e ne ordina la produzione industriale.

Il flacone, come veniva chiamato, ha la forma di un calice rovesciato.


La bottiglietta è il punto di arrivo di un sodalizio artistico che inizia negli anni '20 e la forma conica una conseguenza dello stile di Depero per Campari.


Il Futurismo

I Futuristi sono i primi a stabilire una sintonia con il nuovo mondo industriale, comprendendo la natura innovativa della comunicazione pubblicitaria e le forti connessioni esistenti tra l'industria, la pubblicità e la produzione di forme espressive.

Fortunato Depero fu uno dei rappresentanti più attivi e illustri del movimento artistico.

Nel 1919 crea la Casa d'Arte Futurista, con funzioni paragonabili a quelle di un'odierna agenzia di pubblicità, e mette a punto proprio per Campari un'originale strategia di comunicazione.

Per lo stesso Depero "l'arte deve marciare di pari passo all'industria, alla scienza, alla politica, alla moda del tempo, glorificandole - tale arte glorificatrice venne iniziata dal futurismo e dall'arte pubblicitaria - l'arte della pubblicità è un'arte decisamente colorata, obbligata alla sintesi… arte gioconda - spavalda - esilarante - ottimista".


Il sodalizio Campari-Depero costituisce un caso nella storia della pubblicità italiana e suggella una collaborazione creativa che per Depero non avrà riscontro in nessun altro dei rapporti di committenza avuti nel campo della pubblicità.

Un momento topico della collaborazione tra Campari e Depero si ebbe con il Numero Unico Futurista Campari del 1931 che aprì le porte a nuove iniziative mirate alla realizzazione di prodotti d'arte di pari passo alle esigenze pubblicitarie.

Allo stesso tempo l'opera segnò la fine del sodalizio tra l'azienda e l'artista, che però prima di concludersi diede vita all'originale bottiglia di un nuovo prodotto che avrebbe segnato la storia della produzione di alcolici: il Camparisoda appunto.


Curiosità

Lo spot Camparisoda "L'ultimo che arriva paga da bere" del 2008 utilizza il jingle originale scritta ed eseguita da Crivel per la ditta Campari nel 1932.


Camparisoda funge da base per il cocktail romano Cardinale, che contempla l'aggiunta di ghiaccio, aranciata (dolce o amara) e fettina d'agrume.


Riflessioni

Quasi un secolo dopo quella geniale intuizione il marchio, il font, il "flacone", le cromie rappresentano ancora uno dei punti più alti di design industriale, riuscendo a mantenere intatto uno dei dogmi, forse il più importante, del packaging:

conferirgli il massimo valore percepito.


Fonte immagini: Daniele Ursini

Fonte testi: Wikipedia e Daniele Ursini


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